INCI che?

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INCI che?

  • Quale dovrebbe essere l'INCIpit per scegliere il giusto cosmetico?

Le argomentazioni potrebbero essere tante, più o meno soggettive.

La regina di queste argomentazioni: saper leggere l'etichetta del cosmetico.


Ma quanto è praticabile questo consiglio?

Quel “saper leggere l'INCI di un prodotto per scegliere in maniera consapevole” è una frase che abbiamo sentito millemila volte.

Sembra facile.

Ma non sempre lo è.

Quello che possiamo cominciare a fare, invece è conoscere, quali regole esistono (perchè esistono) per redigere un'etichetta affinchè le informazioni riportate siano chiare e corrette.

Ho deciso di affrontare l'argomento, cercando di fare un po' di chiarezza, ma soprattutto dando informazioni che spero vi siano utili.

Il cosmetico, per definizione, è un prodotto che serve per mantenere in buono stato la nostra pelle, lontano da qualsiasi “vezzo” terapeutico.

Quindi accogliamo volentieri, anzi andiamo cercando, tutto ciò che ci aiuta a pulire, profumare, modificare nell'aspetto, proteggere le superfici esterne del nostro corpo (epidermide, capelli, unghie, labbra, denti, i nemmeno tanto esterni organi genitali, e così via...).

Ogni prodotto cosmetico deve essere corredato da un’etichetta nella quale (per Legge!) devono essere riportate una serie di notizie che riguardano il cosmetico stesso.

  • Quale Legge?

Il Regolamento Europeo sui prodotti cosmetici, apparso il 22 dicembre 2009 nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, pubblicato per dare disposizioni univoche a tutti i paesi membri.

Fanno parte del regolamento 9 allegati (di tanto in tanto modificati, perchè implementati con nuovi studi e ricerche scientifiche), che riassumono tutto ciò deve corredare il cosmetico.

  1. Allegato I: come deve essere realizzata la relazione sulla sicurezza di un prodotto cosmetico.
  2. Allegato II: sostanze che non possono entrare nella composizione di un prodotto cosmetico.
  3. Allegato III: sostanze vietate nei prodotti cosmetici, salvo in certi limiti.
  4. Allegato IV: coloranti che possono essere contenuti nei prodotti cosmetici.
  5. Allegato V: conservanti che possono essere contenuti nei prodotti cosmetici.
  6. Allegato VI: filtri UV ammessi e autorizzati nei prodotti cosmetici.
  7. Allegato VII: simboli che possono essere impiegati sul contenitore primario (flacone) e secondario (scatola).
  8. Allegato VIII: elenco dei test aggiuntivi convalidati e accettati dalla CE.
  9. Allegato IX: le Direttive abrogate.

Da qui non si fugge!

Queste le linee da seguire (obbligatoriamente) per formulare e commercializzare un prodotto.

Sempre per le stesse coordinate impartite dalla legge ci sono indicazioni (indelebili, leggibili e visibili) che devono essere riportate sulla nostra etichetta:

      • il Brand, marchio o nome dell'azienda;
      • nome, indirizzo (città o regione) del responsabile dell'immissione del prodotto sul mercato;
      • il peso (reale e stimato) del contenuto cosmetico.
        Possibili deroghe sono ammesse per i campioni gratuiti, per le monodosi o per i contenuti inferiori ai 5 gr. o ml.;
      • Il PAO, il disegno del barattolino con il tappo aperto, sul quale è impresso un numero che può variare, per capirci;
        Indica il cosiddetto
        Period After Opening, ossia il periodo entro il quale è consigliato utilizzare il prodotto cosmetico, dopo la sua apertura;
      • il numero di lotto;
      • la scadenza, se superiore a 30 mesi;
      • la funzione del cosmetico (indicazione);
      • le avvertenze;
      • la specifica riguardante lo smaltimento dell'imballaggio (flacone e scatola, se presente);
      • e per ultimo, lui: l'INCI.

Nell’INCI (International Nomenclature Cosmetic Ingredients = lnventario Europeo delle materie prime) troviamo l'elenco delle sostanze che compongono il cosmetico.

Faccio una bella premessa, era un po' che volevo farla: per valutare la qualità del prodotto e i suoi eventuali rischi, attraverso la lettura di un INCI occorrono competenze da cosmetologi!

Parliamoci chiaro, un normale consumatore non è in grado di fare questa analisi in modo meticoloso e scientifico, quando si trova in mano un cosmetico!

Quanti di voi sanno che 1,2-Hexanediol ha funzione conservante, emolliente, solvente, antimicrobico e può serenamente essere utilizzato per prodotti destinati a bambini, make-up, capelli, cura della pelle?

Sì, forse sono stata un po' dura, ma certe nozioni fanno parte della nostra conoscenza se come minimo siamo accessi appassionati della materia!

Quello che possiamo fare è invece accertarci che non siano presenti sostanze o gruppi di sostanze a cui siamo allergici, sensibili o che conosciamo e semplicemente (per un motivo o per l'altro) non ci piacciono.

Affidarci a chi il cosmetico ce lo spiega, in modo competente.

Ci sarebbe una terza strada, che come si suol dire è lastricata di uova, e che quindi non voglio percorrere: quella delle app che io chiamo “ti svelo io la verità cosmetica”.

La mia non è codardia, ma semplicemente reputo che tale argomento valga la pena di essere approfondito in modo efficace.

L'unica cosa che posso dire è che aldilà delle definizioni è buono o è cattivo bisognerebbe porsi altre domande, del tipo: chi c'è dietro questo strumento

Perchè lo fa?

Quali studi giustificano, ma soprattutto sostengono certe affermazioni?

Ricordiamoci che una “rondine non fa primavera” esattamente come un punto di vista non fa una ricerca scientifica!

Torniamo a noi.

Ci sono regole specifiche seguite dalla nomenclatura INCI.

L’elenco segue un ordine basato sulla percentuale della sostanza inserita in formulazione.

Da quella inserito in maniera più copiosa, a quello presente in concentrazioni più basse.

Gli ingredienti in quantità inferiore all’1% possono essere elencati in ordine sparso.

I nomi degli ingredienti possono essere in inglese o in latino.

Questi ultimi sono componenti naturali, che non hanno subito modificazioni chimiche (se non nei processi estrattivi).

È importante soffermarsi sulla parte specifica della pianta utilizzata, perché ognuna può avere proprietà differenti.

Eccezione fanno le paraffine (…) segnalate in latino non si capisce bene perchè!

Le sostanze generiche (acqua, miele, cera d'api...) vengono citate usando il nome latino dato dalla Farmacopea Europea.

Con la dicitura generica “parfum” vengono riassunti gli ingredienti odoranti e le loro materie prime, che per legge devono essere obbligatoriamente segnalati.

I coloranti seguono una lista internazionale denominata Colour Index International e sono denominati preceduti dalla sigla CI, seguita da un numero univoco di 5 cifre, che può essere seguito da una sesta cifra che indica se si tratta di sale o di lacca.

Generalmente sono posizionati alla fine della lista.

Potrei (o dovrei) stilare ora un bell'elenco di sostanze da cui dovreste stare alla larga.

Preferisco fare, invece, qualche considerazione.

Tutto ciò che si proclama bio, vegan, natural, etc... non sempre rispecchia la verità.

Esiste un Regolamento che, così come autorizza l'uso degli ingredienti cosmetici, vieta l'uso di altri e non è affatto clemente con l'abuso di certi (non dimentichiamo che ogni sostanza ha range specifici di utilizzo in formulazione).

La bontà di un prodotto, così come la negatività di una sostanza esorcizzata, deve essere pensata nella totalità della formulazione del cosmetico.

L'azione aggressiva di un componente può essere infatti mitigata da un altro ingrediente, come accade per alcuni tensioattivi o conservanti, così come l'utilizzo di certi ingredienti naturali, mescolati senza conoscenza, potrebbero diventare una bomba (non in senso positivo, intendo).

Spero che questo viaggetto nell'etichetta cosmetica abbia fatto un po' più di chiarezza.

Non potrete (forse) conoscere tutti i nomi latini o no degli ingredienti cosmetici, ma una cosa è certa: la curiosità e lo spirito critico sono due straordinari strumenti di conoscenza, anche del cosmetico.

La vostra Amica Cosmetica vi saluta,

💋 alla prossima!


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